Chi era
Guglielmo Giaquinta?
Era un seminarista
sempre sorridente con il quale era facile stringere amicizia. Faceva tutto con
naturalezza e semplicità. Si lasciava formare dai suoi direttori spirituali e
attingeva da loro il senso di carità e l’amore per la Chiesa. Offriva la sua
intelligenza a servizio di Dio e dei fratelli.
Era un
sacerdote con il quale ci si confidava e ci si confessava volentieri perchè
aveva a cuore il cammino spirituale e quello concreto di chi incontrava e
questo si percepiva. Era un sacerdote che spendeva il suo tempo per gli altri.
Spendeva tempo per seminare e non era piegato a valutare i frutti da
raccogliere. Donava se stesso volentieri. Pregava molto.
Era poi un
vescovo operoso nel servizio alla Chiesa, mai domo, desideroso di conoscere le
molteplici realtà ecclesiali, sapeva decidere e prendere posizione ma operava
sempre in spirito di affetto e dedizione. Si ricordano di lui la pazienza
nell’ascoltare e i numerosi progetti realizzati nella Diocesi. Tutto il
ministero episcopale viene speso per condividere nel tessuto ecclesiale la
chiamata alla santità. E il Vescovo Giaquinta parla di santità e insieme di
carità-servizio, di fraternità universale.
Era infine
un Fondatore: la santità era un invito rivolto non a molti ma a tutti, tutti e
in ogni condizione di vita, nessuno escluso. Occorreva una realtà ecclesiale
con piu’ forze al suo interno che fosse in grado di diffondere questo
messaggio, laici e consacrati, sacerdoti e uomini impegnati direttamente nella
formazione delle strutture sociali perché insieme potessero vivere questa forma
di apostolato e intendere la santità come meta della vita cristiana.
La santità forza unificante per la società,
promotrice di fraternità umana e compimento dell’amore di Dio per l’uomo.
Questo diceva, pregava, pensava e scriveva Guglielmo Giaquinta ben prima che il
Concilio Vaticano II lo ufficializzasse nel capitolo V della Lumen Gentium……